La resilienza

La resilienza

 

Lavorando nel campo dell’acciaio ho avuto spesso a che fare con questo termine tipicamente metallurgico.

Cos’è la resilienza? È la capacità di un materiale di deformarsi in maniera plastica ed elastica ad una forza. Avete presente quando da piccoli prendevate fra le mani un cucchiaino da caffè e cercavate di deformarlo? Ecco, se non eravate abbastanza forti da riuscirci (o abbastanza audaci da sopportare poi l’inevitabile ramanzina di vostra madre) ma lo piegavate solamente un po’… stavate sperimentando questa fantastica proprietà. Se invece lo deformavate in maniera permanente stavate sperimentando lo snervamento. Che, no, non è la crisi di nervi di vostra madre…

Nella classica situazione da “è nato prima l’uovo o la gallina”, il medesimo termine è comune in molte altre discipline: la filosofia, la psicologia, l’informatica.

A me piace pensare alla resilienza come una splendida dote caratteriale: la capacità di adattarsi rimanendo sé stessi, di piegarsi senza rompersi, di modellarsi agli eventi mantenendo intatta la nostra essenza.

Per estensione, se ci pensiamo bene, resilienza è la capacità di adattarsi al cambiamento… che è la chiave dell’evoluzione.

E allora estendiamolo questo concetto.

Come la resilienza è la chiave dell’evoluzione umana, così materiali maggiormente resilienti sono il punto di partenza verso nuove frontiere dell’industria. Nel settore dell’acciaio si lavora in condizioni sempre più estreme, in ambienti sempre più ostili, a pressioni sempre maggiori, a temperature sempre più al di sotto dello zero. Ed è qui, così al freddo, che è nato un nuovo materiale. In EEW ne sappiamo qualcosa. Vieni a scoprirlo con noi…. O, per estensione, mettiti al freddo anche tu: la necessità aguzza l’ingegneria!

0 Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *